Colori d'autunno

Colori d'autunno
“ Storie che vanno via veloci disperdendosi al vento come fili di fumo. Il fumo è testimone di un fuoco. La legna finisce, il fuoco si spegne. Rimane l’odore del fumo, che è ricordo. Del fuoco resta la cenere, che è memoria. Rovistando tra la cenere si pensa al fuoco che fu. Ricordare fa bene, è un buon allenamento per resistere e tirare avanti.” (Mauro Corona)

mercoledì 1 marzo 2017

COLLI EUGANEI: Nel Regno degli Euganei



Romantico paesaggio nei pressi di Teolo


La primavera, ormai, sta bussando alle porte.
Erythronium dens-canis - Dente di cane
Ad annunciarlo è il profumo dell’aria che, accarezzata dal sole, ci fa giungere l’inconfondibile percezione che qualcosa, intorno a noi, sta cambiando. Già si notano sui prati i primi fiori di stagione metter fuori la testa, attratti dai tiepidi raggi del sole. Tutta la natura, poco per volta, tornerà a coprirsi di colori, odori, suoni che sembravano ormai dimenticati, assopiti, sotto la pigra sonnolenza di un’uggiosa coperta. In questi ultimi giorni di febbraio, anche l’aria sembra diversa, in particolar modo quando il sole, abbracciandola, le dona un profumo che ha il buon odore della novità, del cambiamento. Tra non molto, ogni cosa si risveglierà, prendendo nuova linfa. Gli alberi rinverdiranno la loro chioma e i ciuffi d’erba riprenderanno a danzare all’effimera brezza del mattino. I fiori adorneranno i sentieri, profumandoli di delicate essenze, il cinguettio degli uccelli accompagnerà il passo spedito del viandante e l’allegro gorgheggiare di un ruscello, allieterà la vita nascosta del sottobosco. Dai lussureggianti pendii dei colli, il rumore sordo di vecchi trattori, si mescolerà al chiassoso vociare dei contadini, indaffarati a lavorar la terra.




Cascata di nebbia presso Teolo




Il presente, però, si chiama Inverno o meglio: Messer Inverno. Egli, infatti, prosegue ancora il suo cammino tra borbottii e alzate di voce, non esitando qualche volta a sbraitare se qualcuno lo contraria. Tuttavia il suo carisma di persona dura e glaciale, si sta affievolendo ogni giorno di più. La tesa briglia alla quale per mesi ci ha tenuto legati, è diventata ormai un lontano ricordo. Questo lo irrita non poco. D’altronde Madre Natura è stata chiara: ancora poche settimane, poi arriverà il momento dei saluti per far posto alla nuova inquilina. Così, anche se malvolentieri, Messer Inverno si reca nell’accogliente “Dimora delle Stagioni”, dove lo attende un duro lavoro di riassetto e pulizia. Tutto deve essere in ordine per l’arrivo di Madama Primavera. Un giorno, mentre era indaffarato nelle sue faccende quotidiane, successe qualcosa. Stava rovistando nervosamente tra i ripiani sgangherati della sua libreria, quando gli capitò sottomano il prezioso Album dei Ricordi che da qualche tempo andava cercando. Era talmente concitato di averlo finalmente trovato, che gli scivolò dalle mani cadendo a terra. Si affrettò a raccoglierlo, dandogli una lieve spolverata e incominciò a sfogliarlo. Subito gli si presentarono davanti le immagini più belle e suggestive del suo lungo operato. Le guardava con emozione, ancora incredulo di essere lui l’indiscusso artefice di quei momenti unici e irripetibili. Momenti di tale bellezza, che nessun altro, secondo lui, avrebbe potuto eguagliarli. Di questo, ne andava fiero.

Mare di nebbia al Salto della Volpe - Monte della Madonna
Un po’ alla volta la sua impavida durezza si sciolse, dinanzi alla vaporosa bellezza delle “
Inversioni Termiche”, protagoniste di emozionanti spettacoli naturali. Pianure e colline, sommerse da un vasto oceano ovattato che dava all’ambiente un senso di paradisiaca visione. Solo le più alte cime dei colli restavano immuni, solitarie testimoni, al tenero sibilo del vento. E andò avanti, ammirando, questa volta, l’immortale signora del gelo: la “Galaverna”. Tutto ciò che toccava, si trasformava in poliedrici aghi di cristallo. Alberi, campi, fiori, case, tutto era inglobato da questo fine strato che brinava il paesaggio, donandogli un etereo alone di magia. E ancora avanti. Ecco il “Vortice di Ghiaccio” che con arcigno respiro, vestiva d’incantesimo cascate secolari, tramutando i salti d’acqua in bianche cattedrali e il fluente scorrere di ruscelli, in lucenti lastre. Nella pagina accanto, i versi di una poesia, scritta da lui stesso, fecero uscire dai suoi occhi, una stilla d’emozione che gli rigò il volto, portandolo quasi al pianto.

Preziosa stilla
 Continuando a sfogliare, scoprì il fascino primordiale di albe e tramonti, quietante contrasto di sentimenti ed evoluzioni, la surreale visione d’incantevoli paesaggi ammantati di neve, l’avvolgente e impenetrabile bellezza di malinconiche nebbie. “ Che soddisfazione!” - disse tra se e se. Poi, da un’immagine raffigurante un paesaggio collinare al chiaror di luna, si sprigionò un profumo particolare che gli ricordò l’odore salubre e pungente delle fredde notti impolverate di stelle. Quante emozioni tutte in una volta! A malincuore, Messer Inverno chiuse l’Album dei Ricordi e lo ripose, insieme agli altri libri, nell’enorme sacco dove aveva sistemato alla rinfusa tutta la sua roba. Si ricordò allora, che tutto aveva una logica e un perché, nei perpetui giorni che determinano le stagioni. Glielo aveva insegnato tanto tanto tempo prima Madre Natura. Come dono d’addio, iniziò a far crescere su prati e boschi piccoli fiori dai colori vivaci, un segno d’augurio a colei che gli sarebbe succeduta. Ricordò anche un’altra frase che Madre Natura, dall’alto del suo Trono, gli disse: ” Le stagioni, come tutte le persone di buon cuore, non guardano a invidie o gelosie, ma si aiutano tra di loro, ognuna preparando il terreno all’altra.” 

Questo è ciò che accade nel vasto Regno degli Euganei. Ed è così che funziona, da sempre. Profumi, sensazioni, suoni, cambiano, si rincorrono l’un l’altro, diventando parte di un ciclo perpetuo che pur ripetendosi da sempre, incredibilmente ci emoziona ogni volta.



Dall'Album dei Ricordi
di MESSER INVERNO



La Galaverna

Galaverna a Teolo


Galaverna sull'ampia sella prativa del M.Cero


Paesaggi innevati

Dalla Priara del Baiamonte, i Colli spolverati di neve


Paesaggio invernale - (M.della Madonna - M.Berici - Prealpi Venete)


Galanthus nivalis - Bucaneve


L'avvolgente brina

Piccoli cristalli di brina ricoprono  foglie di Roverella

Foglia imperlata dalla brina al primo mattino


Tesori nascosti

Sembra impossibile come Madre Natura possa trasformare un elemento naturale come l'acqua, in autentici capolavori di ghiaccio allo stato puro, gemme preziose e lucenti, incastonate nei selvaggi boschi dei Colli Euganei.





Nebbia, nuvole, indimenticabili albe e tramonti...

Atmosfera nebbiosa sui sentieri del M.Cero

L'acqua fumante del Lago della Costa

 Paradiso di nuvole

Il paese si risveglia sotto una leggera coltre di nebbia

Tramonto "lunare" a Passo Roverello


...in attesa di Madama Primavera


Dal M. Cecilia il panorama spazia verso la città di Monselice con la "sua" Rocca